Dal 2019 mi occupo degli aspetti etici e politici della tecnologia. Sono italo-olandese. Nascere a Castelfranco Veneto – un grande paese murato incatalogabile tra città e campagna – e crescere tra pianura padana e olandese mi ha fatta appassionare alle città colorate e scomposte, circondate da colline che non coprono mai del tutto l'orizzonte.
Ho una formazione accademica in Filosofia politica che mi ha portata a studiare l'impatto sociale delle tecnologie. Non penso ci sia altro modo di valutarle se non a partire dal loro contesto di riferimento, analizzando l'esperienza delle persone – quelle che ci lavorano e quelle che le utilizzano. Ora sono una dottoranda in Sociologia, e in particolare mi occupo dell'uso di algoritmi e software per automatizzare i processi decisionali nei servizi pubblici, concentrandomi sull'amplificazione delle disuguaglianze e degli impatti sulla vita delle persone. Da grande vorrei contribuire per prevenirli. Scrivo e parlo spesso di femminismi, tecnologia, discriminazioni e policy digitale.
Ho tre tatuaggi che è come se fossero un romanzo di formazione e di cui so non mi pentirò mai: l'eterno ritorno di Nietzsche, l'autografo di Tim Burton e un corvo per Edgar Allan Poe. Nonostante siano tutti maschi, e pure depressi, hanno avuto un ruolo fondamentale nella mia adolescenza. Sono passata dall'Anticristo al femminismo, passando per il post-strutturalismo francese e i concerti indie-rock. Sto cercando di capire se tatuarsi sia ancora il giusto mezzo, per capire dove mettere Deleuze. Mentre succedeva tutto questo ho capito che comunque cucinare è una delle cose che mi rende più felice.
Ho vissuto quattro anni a Milano, un anno a Leiden e uno a Trento, ho realizzato che il mio modello di libertà è il mare e non la montagna, e tra un divenire e l'altro torno a Castelfranco per provare a parlare di politica con gli amici di sempre e le compagne di Non Una di Meno.
Dal 2020 sono la responsabile Advocacy & Policy di Privacy Network, una no-profit italiana impegnata nella tutela dei diritti digitali. Mi piacciono i mercati, ottobre e Halloween, i romanzi di 170 pagine, la pizza romana, i gatti, le cucine grandi, le politiche sociali, il cinema e l'indie rock. Non sopporto le case moderne, le cose troppo fredde, svegliare le persone, camminare in salita, le porzioni piccolissime e Milton Friedman.